Ciclisti invisibili, morto vero

Oggi si è verificato un altro “incidente” mortale ai danni di un cliclista.

A questo link l’articolo di Paolo Pinzuti su Il fatto quotidiano che giustamente segnala il contrasto fra la pericolosotà delle nostre strade urbane e il codice della strada che chiede al ciclista di viaggiare al bordo della carreggiata.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/16/ciclisti-condannato-a-morte-dal-codice-della-strada/815498/

2 pensieri su “Ciclisti invisibili, morto vero

  1. Ho sentito la notizia via radio ieri sera, tornando a casa in macchina. Che rabbia e che tristezza. Devo prendere la macchina o i mezzi perché sono incinta: ho rinunciato da diversi mesi a pedalare, proprio perché non me la sento di rischiare un incidente anche grave adesso che siamo in due (la storia delle vibrazioni è una leggenda metropolitana). Quando nascerà mia figlia e sarà abbastanza grande per stare nel seggiolino la barderò di casco e ricominceremo. Stavo anche pensando di prendere uno di quei carrellini, ma temo sia troppo a livello tubo di scappamento. Sogno una Milano a misura di ciclista, dove pedalare non sia una scelta rivoluzionaria o rischiosa, ma una cosa normale, per persone normali…

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