Oggi si è verificato un altro “incidente” mortale ai danni di un cliclista.
A questo link l’articolo di Paolo Pinzuti su Il fatto quotidiano che giustamente segnala il contrasto fra la pericolosotà delle nostre strade urbane e il codice della strada che chiede al ciclista di viaggiare al bordo della carreggiata.
Ho sentito la notizia via radio ieri sera, tornando a casa in macchina. Che rabbia e che tristezza. Devo prendere la macchina o i mezzi perché sono incinta: ho rinunciato da diversi mesi a pedalare, proprio perché non me la sento di rischiare un incidente anche grave adesso che siamo in due (la storia delle vibrazioni è una leggenda metropolitana). Quando nascerà mia figlia e sarà abbastanza grande per stare nel seggiolino la barderò di casco e ricominceremo. Stavo anche pensando di prendere uno di quei carrellini, ma temo sia troppo a livello tubo di scappamento. Sogno una Milano a misura di ciclista, dove pedalare non sia una scelta rivoluzionaria o rischiosa, ma una cosa normale, per persone normali…
Giusto. Usare in modo sicuro la bicicletta dovrebbe essere quello che è: una cosa normale.