26.000 chilometri in bici

Grande incontro oggi nel mio viaggio di rientro a casa nel tratto in treno da Treviglio a Milano.

Maths Jangenfalk, barbuto svedese, ha già percorso oltre 3.000 chilometri in bici dalla Svezia all’Italia. Il progetto è però molto molto più ambizioso: arrivare in Cina in bicicletta!!!

Una follia che Maths prevede di completare in circa 26.000 chilometri di pedalate e circa un anno. Prossime tappe in Italia: Venezia, Roma, la Puglia e poi Grecia, Turchia…

Mi dice che chi vuole seguirlo può visitare il suo profilo Facebook https://www.facebook.com/maths.jangenfalk

Tante le differenze fra la mia piccola esperienza di ciclopendolare e la vera avventura, con anche dei rischi veri, di Maths. Ci siamo però trovati d’accordo su una cosa: il di libertà delle prime pedalate del mattino. Il vento in faccia. Tutto è possibile.

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Bici-treno-bici: si può fare!

Faccio un bilancio della mia prima settimana da ciclo-pendolare Milano-Treviglio, da commuter bici, treno, bici.

Il tragitto.
Dall’Arco della Pace alla stazione Centrale c’è una delle ciclabili migliori di Milano. Da viale Elvezia a via Gioia il percorso è quasi sempre ben tenuto e separato dalla carreggiata. Qualche intersezione nella quale stare un po’ attenti, tratti di pavė non certo amici del fondoschiena del ciclista, assenza di “corridoio” di sicurezza per le bici tra Gioia e la stazione ma in generale molto bene. Venticinque minuti.
A Treviglio pista ciclabile separata dalla carreggiata (condivisa con i pedoni) dalla stazione alla mia destinazione. Dieci minuti. Ottimo.

La bicicletta.
Una pieghevole della Tern, la link p9. Maneggevole e scorrevole. Se spingi va anche forte. Rapida nel fold/unfold. Non diventa piccolissima una volta piegata ma non dovendo salire in metro per me va benissimo. La ruota 20 subisce abbastanza il pavé sia come vibrazioni che come tenuta del reggisella (!) ma tutto sommato sono più che soddisfatto. Inoltre… è molto molto bella da vedersi (gusto mio ovviamente).

I treni.
Nota dolente anzi direi sanguinante, su 10 tragitti 10 ritardi tra 5 e 39 minuti sui 29 da orario ufficiale. Non c’è che dire Trenitalia conferma la propria pessima reputazione per quanto riguarda il trasporto locale. Meglio non parlare poi della pulizia. Non demordo, spero metafisicamente in miglioramenti e covo la speranza di ribellioni collettive.

Concludo con la nota più importante per me: la soddisfazione di rispettare l’ambiente, non ingorgare il territorio con un’altra automobile, fare un po’ di attività fisica, non buttare denaro in carburante… fare una piccola cosa giusta tutti i giorni.

p.s. seguirà fotoracconto.