GMG Yepp junior sedile easyfit

Sedile posteriore prodotto dall’olandese GMG (Gebroeders Melkert Gouda) per bimbi fino a 35 kg. Esteticamente bello, ben realizzato, buoni materiali e fissaggio semplice, completo di poggiapiedi pieghevoli.

Si può fare! (ma solo in Olanda)

Due giorni di lavoro nel sud dell’Olanda e rientro con quale certezza in più e forse qualche speranza in meno.

La certezza è che esiste vicino a noi un esempio illuminante di utilizzo del territorio a misura di ciclista (ma forse è meglio dire a misura di uomo). Ho visto infatti cose che voi ciclisti milanesi… strade di medio scorrimento formate da tre carreggiate due rosse laterali per i ciclisti e una centrale per le auto. Le auto viaggiano normalmente a destra (un po’ sulla ciclabile e un po’ sulla carreggiata grigia) ma quando trovano un ciclista si spostano sulla parte grigia. Strade a grande scorrimento con piste ciclabili sicure e separate anche negli incroci.

La speranza in meno è che non basterebbero milioni di litri di vernice rossa ma servirebbe cultura del territorio, senso civico e una classe dirigente (politica inclusa) che guida gli investimenti in questo senso. Noi invece cosa facciamo? Investiamo in nuove autostrade, vedi la Milano-Brescia.

Speriamo che domani dimentico tutto e torno a credere che possiamo cambiare anche noi.

Milano è pronta per i ciclisti?

Certi segnali fanno pensare che Milano non sia proprio una città che può sostenere i ciclisti.

Prendiamo ad esempio la gestione dei lavori o altre attività che bloccano momentaneamente le piste ciclabili.

In altri paesi, ad es. Olanda, in questi casi la carreggiata per le automobili viene ristretta e creato uno spazio di sicurezza per i ciclisti.

Da noi succede invece che il ciclista sia semplicemente fatto confluire nella carreggiata, non solo annullando il motivo stesso di esistenza della pista ciclabile ma creando una situazione critica per ciclisti e automobilisti. In pratica una situazione ancora più pericolosa per il ciclista della strada senza pista ciclabile.

Mi chiedo quindi, Milano è pronta per i ciclisti?

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